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Stefania Nobile a Radio Cusano Campus: “Mara Venier mi ha delusa”

Nell’ultima puntata di “Turchesando”, il programma in onda ogni martedì dalle 18 alle 20 su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 264 del digitale terrestre), Turchese Baracchi e Gabriele Parpiglia hanno ospitato Wanna Marchi e Stefania Nobile, due figure di spicco nel panorama mediatico italiano, note per il loro controverso passato. La venditrice televisiva, insieme alla figlia Stefania e al Maestro di vita Do Nascimento, ha sfruttato la sua visibilità e la sua straripante personalità per ingannare migliaia di persone, vendendo inutili prodotti dimagranti, creme anti-ruga e amuleti. Un caso famoso da cui è stata tratta una serie documentaristica disponibile su Netflix.

La trasmissione ha offerto un ritratto complesso di queste due donne, esplorando non solo il loro passato ma anche le loro percezioni ed esperienze attuali.

Gabriele Parpiglia ha toccato un punto cruciale: “Stefania Nobile e Wanna Marchi hanno scontato 9 anni di carcere. Oggi sono cittadine libere, forse più pulite di tanti altri. La loro macchia, seppur pesante, è stata lavata via.” Ha inoltre interrogato sul cambiamento nella percezione pubblica nei loro confronti: “C’è sempre quella voglia di guardarvi con l’occhio di “le colpevolizzo” oppure vi chiedono un selfie?”. Ferma la risposta di Nobile: “I selfie se noi avessimo, soprattutto mia madre, un centesimo, un euro, a selfie, vivremmo tranquillamente. Io dico spesso questa frase che comunque è una grande verità: la gente ti ama quando ti vede in difficoltà. I poverini piacciono ma per me è meglio fare schifo, cioè generare odio, che compassione. La gente, a noi, non ci ha mai visto male, perché noi siamo nate così. Ci sentiamo bene, non abbiamo mai pianto, non vogliamo l’attenzione”.

Turchese Baracchi ha poi focalizzato l’attenzione sul libro di Marchi e Nobile, “Fine Pena Mai”, esplorando il tema della persecuzione eterna versus la possibilità di una nuova vita. “Io in questi giorni ho un po’ il dente avvelenato perché sentire che un assassino che ha ammazzato la propria fidanzata con 50 coltellate lo metteranno fuori dal carcere perché obeso e fuma troppo… cioè tu capisci che non si può sentire, questo non si può sentire. Avendomi fatto fare il tour dei centri clinici delle carceri, ho visto persone malate, operate di tumore al cervello, persone senza le gambe, cioè ho visto ogni tipo di malattia, ogni tipo di difficoltà umana, ma erano chiusi in carcere” ha dichiarato Stefania Nobile.

Il dialogo si è spostato su argomenti attuali, toccando anche la figura di Mara Venier. Stefania Nobile ha rivelato aneddoti personali, esprimendo delusione per alcune promesse non mantenute: “Io a Mara voglio molto bene, la conosco bene, ed è una donna che a me piace molto, perché è una persona, almeno io l’ho conosciuta così, l’ho vissuta così, una persona vera; è una persona che non si sottrae mai davanti alle migliaia di ragazzi che gli chiedono foto e mi piace molto. Mi ha fatto male perché per ben due volte c’ha invitato, addirittura una volta ci telefonò che noi eravamo in Albania e ha detto “no no dovete tornare, dovete tornare, dovete tornare” e poi non se n’è fatto più niente. La seconda volta mi chiama lei, perché a me ha sempre chiamato lei non la produzione, mi chiama lei e mi dice “senti guarda avrei tanto piacere domenica di avere te e la mamma”. Mi chiede come sta la mamma e io le ho risposto che era appena mancato mio papà, però saremmo andate volentieri, anche perché magari abbiamo l’occasione di poter parlare di quest’uomo meraviglioso che per 34 anni è stato il mio papà e il suo marito. E lei ha detto ‘sarebbe meraviglioso, faremo una puntata bellissima, non voglio toccare altri argomenti, parleremo solo di amore per il tuo papà’. Io non l’ho più sentita”.

Per quanto riguarda l’ospitata a “Che c’è di nuovo” condotto da Ilaria D’Amico, Stefania Nobile ha raccontato un aneddoto: “Parlavano di maghi e facevano vedere uno che vendeva lo sperma dell’elefante per fare i sacrilegi e rituali. Allora io ho guardato mia mamma e dico “però noi un elefante non l’abbiamo mai avuto eh. Noi di sperma non ne abbiamo mai venduto, però questo qua è libero e noi abbiamo preso 9 anni”.

Nove anni di carcere che considerano inutile perché dopo di loro non c’è stata nessuna legge che abbia vietato quel tipo di attività: “Mi aspettavo un decreto antimago, “decreto Marchi”, ecco. Solo dopo 22 anni le persone hanno cominciato a capire che è stato chiaramente un abominio quello che hanno fatto a noi. Proprio l’altro giorno riascoltavo una cosa di Sgarbi che diceva ai tempi ‘ma io mi aspettavo proprio perché era in onda ovunque che gli dessero due o tre anni ma quando ho sentito 9 anni e mezzo mi sono veramente…” ha commentato Nobile.

Alla domanda di Turchese “perché si sono così accaniti?”, Stefania Nobile ha dichiarato: “E’ una storia lunga di un grande personaggio intoccabile…”.

L’ex televenditrice è stata nel carcere di Bollate con Rosa Bazzi, moglie di Olindo Romano. Incalzata da Gabriele Parpiglia, Marchi ha dichiarato: “Io sono stata a contatto con lei due anni circa e devo dire che in carcere ho conosciuto anche delinquenti veri, cioè assassini veri, lei non lo è. Assolutissimamente no. Per tante ragioni. Io l’ho conosciuta molto bene: è una donnina molto semplice, molto carina. Io non ho mai parlato di questa storia con lei, mai, nella maniera più assoluta. Anche perché c’è una legge in carcere che io ho sempre rispettato: tu racconti se qualcuno ti racconta, ma tu non devi chiedere mai. Io non ho mai chiesto niente. Io la vivevo per quello che faceva in carcere: lavorava dalla mattina alla sera, aveva la mania della pulizia. Io non ho mai chiesto ‘tu hai ucciso?’, però posso dirti una cosa: che tutte le persone, comprese agenti, la credevano tutti innocente. Tutti. Tutti”.

Io ho visto gli occhi di assassini che non voglio nominare e gli occhi da assassini parlano. Ma a prescindere da questo, se ti vogliono far confessare una cosa, lo fanno tranquillamente. È inutile negarlo. Ci sono dei metodi che vengono utilizzati anche nelle carceri italiane o dalle istituzioni italiane, non vengono utilizzati solo dall’altra parte del mondo. E su loro è stata esercitato questo. Sono stati ricattati dicendo: ‘Se lo confessi rimarrete insieme, se non confessi vi dividiamo’. Questa è la storia” ha aggiunto Nobile.

Poi, alla domanda su cosa Marchi e Nobile abbiano imparato dalla loro esperienza in carcere, la risposta di Stefania Nobile è stata chiara: “Franco Califano ha detto la cosa più giusta sul carcere: se tu lo vivi senza affetti fuori è anche una grande palestra di vita, nel senso che hai a che fare con persone che nel quotidiano schiferesti. Ti rendi conto di tante cose che nella vita normale nessuno di noi ha vissuto”.

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