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Cesare Bocci a Radio Cusano Campus: “È rimasto un legame con Ballando con le stelle. Potrebbero vincere Simona Ventura o Wanda Nara”

Tra i protagonisti dell’ultima puntata di “Turchesando”, il programma condotto da Turchese Baracchi in onda ogni martedì dalle 18 alle 20 su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 264 del digitale terrestre), Cesare Bocci, attore noto al grande pubblico per le numerose interpretazioni in film e fiction. Da “Il Commissario Montalbano” a “Un posto al sole”, sono molte le produzioni che lo hanno visto protagonista.

Se a renderlo popolare è stato il personaggio, Mimì Augello, Bocci è legato anche ad altri progetti che lo hanno visto protagonista: “Sicuramente la docufiction che ho fatto su Paolo Borsellino interpretando lui. Quella è stata veramente una cosa bellissima, nel confrontarmi con i familiari, quello è stato veramente un momento della mia carriera importantissimo, bellissimo, molto intenso. E lì ecco mi è stato utile ritirarlo fuori il siciliano, anche se io facevo una sorta di mischione tra Ragusa-Catania-Palermo, con Mimì intendo; invece lì dovevo restare più sul palermitano, però ce la siamo cavata”.

Da tante fiction, film e teatro alla conduzione di manifestazioni come “Miss Italia”, il percorso professionale di Cesare Bocci è ricco di tante esperienze: “Tutto quello che è, basta che mi diverte, io lo voglio fare, mi piace. Io passo dal teatro comico al teatro più serio, faccio i classici, ho fatto tutto, il cinema, anche un cinepanettone “Christmas in love”. Ho condotto Miss Italia, basta che mi diverta” ha commentato Bocci.

Nel 2018 ha partecipato a “Ballando con le Stelle” in coppia con Alessandra Tripoli ed è arrivato al primo posto. Per quanto riguarda l’edizione attualmente in onda, Bocci ha le idee chiare: “Ho visto la prima puntata, me la vedo sempre perché sono molto legato ai ragazzi, ad Alessandra a Samuel, a Milly. C’è Wanda Nara che è bravissima davvero, mamma mia come balla, è veramente molto brava. Ma c’è anche la Ventura, secondo me se la giocano loro due. Poi Lino, io ne ho parlato con la mia maestra, con Alessandra, e mi ha detto “guarda che è proprio così lui”. Ma lo capisco, dopo settant’anni insieme a una persona… adesso spero che non la porti avanti questa cosa nelle prossime puntate, però è difficile lasciare andare un amore così grande durato così tanto”.

Proprio durante una puntata di “Ballando con le stelle”, Bocci ha emozionato il pubblico esibendosi in un valzer con la moglie Daniela Spada, che nel 2000 fu colpita da un ictus e da un’embolia pochi giorni dopo il parto. “Non volevo, mi sono battuto con tutte le mie forze affinché non venisse fuori, cioè voglio dire avevamo scritto un libro sulla nostra storia. Era lì, finito, basta. Il messaggio era stato lanciato e invece, a volte, ci vogliono inzuppare il pane su ste cose a me non andava. Alla fine hanno telefonato perché serviva un familiare, perché la prova era quella, e mia figlia ha detto subito di no, mia sorella c’ha un’anca cionca, i nipoti no e Daniela ha fatto “vabbè lo faccio io”. Tutto questo a mia insaputa, io non sapevo nulla, io stavo in Sicilia a girare Montalbano, a fare gli allenamenti con Alessandra e me la sono trovata lì” ha dichiarato Bocci.

In prima linea nel sociale, Cesare Bocci è da tempo ambasciatore dell’organizzazione Save the Children che recentemente ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Qui vivo” che prevede un programma di intervento specifico a lungo termine nelle periferie urbane, “Qui, un quartiere per crescere”, realizzato insieme a realtà pubbliche, sociali e private del territorio. A Pianura, un quartiere di Napoli, Cesare ha ha incontrato le ragazze e i ragazzi impegnati nella rigenerazione del quartiere: “È bellissima l’esperienza che stanno facendo perché a un certo punto si sono rotti le scatole, non tutto è Mare Fuori, non tutto è Gomorra, né a Napoli né a Pianura. Ci sono tanti ragazzi che vorrebbero poter sognare un futuro diverso da quello che viene dipinto tante volte e si sono riuniti in un comitato, con l’aiuto di Save the Children e della scuola che in questo caso sta facendo una cosa straordinaria. C’è questa preside illuminata, davvero, che ha aperto la scuola nel pomeriggio, ma non per la didattica, ma per dare un luogo a questi ragazzi per riunirsi, confrontarsi sulle idee che hanno per il futuro del quartiere, perché lì la campagna si chiama proprio “Qui vivo”. Questa è casa mia, non è casa della camorra o dei delinquenti. Stiamo parlando di Pianura, ma questo progetto coinvolge 5 grandi città: Torino, Roma, Milano, Napoli e Palermo. Non è solo a Napoli, questo fenomeno riguarda anche le grandi città. Ecco perché bisogna coinvolgere le istituzioni. La petizione serve proprio a quello, a sensibilizzare le istituzioni, che sia a scuola, che sia municipalità, che sia il comune, che siano tutti gli altri organi di amministrazione delle grandi città, perché diano spazi di aggregazione. Ci sono tanti spazi veramente abbandonati, vuoti, che potrebbero essere un punto di aggregazione sicuro per questi ragazzi. Chiusa la scuola la mattina non sanno dove andare” ha concluso Bocci.

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