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Veronica Rudian
INTERVISTE MUSICA

Veronica Rudian: “Il mio amore per la musica e il rumore del mare”

Veronica Rudian è una musicista, compositrice e poetessa. Determinare quando, e in che modo, il pianoforte sia entrato nella sua vita è impossibile. Nessuno è ancora riuscito a comprendere come potesse, dopo un solo ascolto, suonare qualunque cosa. I suoi genitori raccontano che ad orecchio ascoltando gli 883, con una pianolina giocattolo, dalla sua stanza cominciò a suonare come se le note fossero già dentro di lei e aspettassero solo l’occasione di venire fuori. Da quel momento, niente e nessuno ha potuto arginare quella passione manifestata dalla piccola Rudian.

Per lei la musica è l’esperanto del mondo, una lingua universale che riesce ad abbattere qualunque barriera. A guardarla, esile e delicata, si immagina che sia una pianista “tradizionale”. Ma lei stupisce per la forza, l’energia con la quale travolge e trascina il suo pubblico. Il suo è “un magico mondo” come quello di “Amèlie“, un mondo parallelo dove la musica regna sovrana. Veronica è nata a Bordighera, sulla costa ligure, e col mare ha un legame speciale come con la notte che è fautrice di sogni e meditazione che alimentano la sua fervida creatività compositiva. Un sorriso e uno sguardo, il suo, che sembrano appartenere ad un altro pianeta: positiva per natura, spera e desidera lasciare il segno con la sua musica, che è per tutti.

Quando e dove trovi la tua ispirazione?

Adoro il mare, con cui ho un legame atavico. Il suono delle onde mi travolge, portandomi le note in testa: ho bisogno di vederlo, di ascoltarne il rumore e solo per lavoro me ne allontano. Come il mare, i sogni mi regalano intuizioni improvvise, perché la notte è un momento magico, il mio momento. La notte è silenziosa e la musica ha un suono diverso, rendendo la melodia che mi frulla in testa più chiara e magica. Medito tanto e sogno ancora di più.

Sei partita dalla musica classica pura. La tua musica si è evoluta: oggi come la definisci?

New Age, perché abbraccia un po’ tanti stili: dal jazz, al pop, alla classica, melodica e celtica. I miei brani sono un mix spesso di elementi diversi. Questa è la mia libertà, dove la mia creatività ha profonde radici. Le mie basi sono partite dalla classica, ma compongo liberamente, senza vincoli, in quella che per me è ricerca interiore che faccio attraverso alla musica. Quando non scrivo o non alleno le mie dita, ascolto musica, tanta musica. Adoro Dylan, David Bowie, Jim Morrison, ma sono curiosa e non escludo mai nessun genere.

Veronica, riesci ad immaginare la tua vita senza musica?

No, l’unica cosa che forse avrei potuto fare era la scrittrice. Quando non suono ascolto musica, è parte fondante di me. In ogni momento della mia vita è condivisa con la musica che ha scandito anche i momenti più difficili. Nel 2019, è mancata mia nonna e questo momento così difficile mi ha spinta a dare ancora di più. Per lei ho scritto “Skyline“, che fa parte del disco “Luce”.

La musica a scuola viene spesso mal sopportata dai ragazzi che combattono (letteralmente) ancora oggi con il flauto di plastica, che forse farebbe perdere la voglia a chiunque. Qual è la tua opinione a riguardo?

Lo studio della musica è estremamente educativo e purtroppo è tenuto di poco conto. Nelle medie boicottavo le ore di musica, fingendo di suonare l’odiato, hai detto bene, flauto di plastica. Con i bambini e con i ragazzi si potrebbe fare grandi cose, se solo ci si ingegnasse un po’! Ho insegnato a bambini per un certo periodo ed ho sempre utilizzato il gioco della musica per appassionarli e attirare la loro attenzione. Con i ragazzi delle medie è ancora più complicato; sarebbe opportuno partire da ciò che ascoltano, se c’è qualche strumento che vorrebbero poter imparare, cestinando il flauto. Soprattutto non dovrebbe mai essere imposta, perché così diventa subito insopportabile. Non tutti siamo fatti per suonare, c’è chi ha una bella voce e ama cantare, chi può sperimentare la scrittura o la parte tecnica di uno spettacolo. La storia della musica, poi, offre tantissimi spunti per collegarsi alla storia: si pensi ai brani di grandi come Bob Dylan, che hanno raccontato guerre, relazioni, crisi economiche, allo stesso modo coinvolgere l’insegnante di lingua inglese, di letteratura. Insomma, se i ragazzi a scuola prendono sottogamba le ore di musica, un po’ di responsabilità è anche del metodo che, forse, è davvero inadeguato.

C’è stato un momento in cui hai mollato o avresti voluto farlo?

Avevo otto anni avevo cambiato scuola e la mia vita era molto diversa dai miei coetanei, per i quali ero “diversa”, visto il tempo che dedicavo allo studio del piano. Smisi di suonare per una settimana, nel disperato tentativo di non sembrare così “strana” ai loro occhi e mi avvicinavo furtiva, solo per schiacciare un tasto e poi allontanarmi, quasi a volerlo evitare. È durato poco, perché sarebbe stato come rinunciare a respirare, trattenendo il respiro. La musica è il mio respiro, la mia linfa vitale. Siamo una cosa unica ed è bellissimo. La musica è una luce che mi guida, è una cosa bella che in nessun modo e per nessuna ragione posso pensare come negativa. Quelle loro prese in giro mi hanno in realtà resa più consapevole e felice di essere quel che sono.

Come immagini la tua vita?

In giro per il mondo a suonare. Se un giorno, poi, dovessi arrivare alla Royal di Londra, potrò anche morire. È un posto magico dove sono stata nel 2011 come turista e nel 2014, in una delle tre date di Bob Dylan con i miei genitori, un ricordo meraviglioso e indelebile. È un luogo sofisticato ed elegante, che nel mio immaginario è pari ad un sogno.

Cosa c’è in arrivo?

Il mese prossimo, l’11 novembre, sarò a Rende, in provincia di Cosenza, per la premier del teaser “A un passo dal cuore“, del regista e sceneggiatore Giuliano Pagani, tratto dal romanzo omonimo della scrittrice Daniela Santelli. Per il film che uscirà l’anno prossimo, ho composto la colonna sonora “Eyes” e altri due brani. Devo confessare che le musiche da film mi piacciono particolarmente e ogni volta che mi viene proposto, sono felice di cimentarmi con la mia musica: accompagnare, sottolineare le immagini, è fantastico. Inoltre, sto preparando una tournée invernale attraverso i teatri di tutta Italia e sono emozionata all’idea di poter suonare dal vivo il mio ultimo album “Luce” condividendone la forza e l’energia positiva.

Ascolta “Skyline” di Veronica Rudian:

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