Troppo spesso per noi adulti il mondo degli adolescenti appare imperscrutabile e impossibile da penetrare. ‘Siamo Solo Piatti Spaiati‘ di Alessandro Curti è un libro e un corto (produzione C1V Film e Cinzia Tocci, disponibile su Prime Video, https://youtu.be/mLJ9FXmkmJs) che abbatte ogni genere di barriera e mette al centro l’adolescente che in prima persona si racconta.
Un cortometraggio girato interamente a Roma, con la partecipazione straordinaria di Massimiliano Vado, che diventa strumento per ingaggiare e stimolare – attraverso le immagini – la curiosità dei ragazzi invitandoli a leggere il libro, trasformandolo in occasione di confronto con gli adulti. E’ la storia di Davide, adolescente di buona famiglia che frequenta il liceo, si diverte con gli amici ed è apparentemente felice. Una “caduta”, un evento non calcolato, stravolgerà la sua vita. Per Davide si aprirà un mondo a lui sconosciuto, dove l’incontro con coetanei dalle vite molto diverse dalla sua e il rapporto di amore-odio con l’educatore Andrea, risveglieranno pensieri e riflessioni che non avrebbe mai immaginato.
Alessandro Curti ha fatto l’educatore per molti anni e il suo incontro con Cinzia Tocci (ci piace pensare che non sia casuale) è stato determinante. Cinzia si è innamorata del progetto, decidendo di intraprendere questo “viaggio” con ‘Siamo Solo Piatti Spaiati‘ che si propone di incontrare ragazzi, adulti, educatori per ri-scrivere la sua trama attraverso le esperienze che ognuno vorrà condividere. ‘Siamo Solo Piatti Spaiati un anno dopo‘ lo scriveranno i ragazzi che decideranno di mettersi in gioco.
‘Siamo Solo Piatti Spaiati’ è un libro e un cortometraggio, ma anche un progetto, un viaggio da farsi insieme…
Un puzzle composto di tante tessere colorate e imperfette (proprio come Piatti Spaiati) che si può fare e ri-fare tante e più volte. Le tessere sono la vita, i sentimenti, le paure dei personaggi che sono molto complessi e variegati. Sono gli incontri, fondamentali, che ci permettono di comporre il disegno e vederne la bellezza. E’ la scoperta che insieme, nonostante l’imperfezione, si può essere belli e più forti. Una storia che ci permette di guardare attraverso gli occhi di Davide, Reza e Andrea e di dialogare con loro.
Alessandro, hai fatto per anni l’educatore com’è nata l’idea di ‘Siamo Solo Piatti Spaiati‘?
Sono tante le storie e le vite che ho incrociato. Moltissimi i ragazzi con i quali ho fatto un pezzo di strada e poter raccontare le loro vicende, che non sono solo caduta, ma anche riscatto, è da sempre un mio desiderio. In ‘Siamo Solo Piatti Spaiati‘ ci sono tanti di loro e vorrei che questo progetto diventasse uno strumento per scardinare, aprire le porte dell’indifferenza, dei pregiudizi, delle separazioni. Parlare è fondamentale per capire che non si è “sbagliati” solo perché si sbaglia. La caduta, i problemi ci trovano sempre anche quando non li cerchiamo. Noi adulti, troppo spesso, crediamo che non facendo mancare nulla ai nostri figli, possano essere “immuni” da qualunque brutta esperienza, ma non è così. Nel corto, Andrea l’educatore, dice: “Siamo umani, ma è ciò che facciamo dopo l’errore che ci qualifica”. Questo è bene non dimenticarlo mai.
Quanto è stato importante, come educatore, scrivere il libro e dare vita a l’intero progetto ?
E’ molto importante perché mi ha permesso di riviverli, comprendendone anche aspetti che in quel momento, per ovvie ragioni, potevo avere perso. I risultati, purtroppo, l’educatore difficilmente, li vedrà e solo in alcuni casi. Il paradosso del mio lavoro, è che se ha funzionato, non sei più necessario. L’emozione più grande è stata capire che poteva diventare qualcosa di più: un corto per “agganciare” i ragazzi e soprattutto un incontro nel quale dibattere le vicende dei protagonisti per scriverne un altro capitolo, un anno dopo.
‘Siamo Solo Piatti Spaiati’, non è solo un libro. Raccontaci…
Oggi c’è un sito dedicato alle scuole, ai gruppi e a tutti coloro che volessero fare questo incontro con ‘Siamo Solo Piatti Spaiati‘ dove finalmente consegno idealmente ai ragazzi il testimone perché rendano questo progetto “vivo” e in divenire attraverso le loro parole, le loro esperienze. In particolar modo, è davvero molto bello vederli partecipare con entusiasmo al dibattito che aggiunge ulteriori sfumature e apre a nuove possibilità. Al momento di chiudere l’incontro passo il testimone ai ragazzi invitandoli a scrivere un nuovo capitolo di ‘Siamo Solo Piatti Spaiati un anno dopo‘. Potranno scegliere se fare un elaborato scritto, una sorta di fotoromanzo con immagini e parole, o un corto. Grazie a Cinzia Tocci editrice e produttrice, che come madre ha creduto da subito nel progetto, il mio sogno è diventato realtà.
Negli incontri che avete già potuto sperimentare, com’è andata?
Sono riusciti a stupirci, com’è giusto che sia. In particolar modo, una scuola media mi ha sorpreso per la capacità di entrare nella dinamica dei personaggi, interagendo con le loro storie. Una capacità di analisi e di confronto che, per la loro età, è stata notevole. Sono molto importanti per noi anche i feedback che i docenti ci scrivono dopo l’attività. Le idee, le riflessioni dei ragazzi che diventano protagonisti, sono impagabili. Inoltre come segno tangibile, di chi ha voluto sperimentare il progetto, saranno piantati alberi (così come per i libri venduti), al fine di dare un contributo alla sostenibilità. Vorrei citare uno per tutti, il commento lasciato da una docente. “ Oggi non ho visto la mia classe, ma un gruppo di ragazzi alle prese con questioni che li toccano da vicino, il giudizio, i timori, la difficoltà delle relazioni con i pari che possono essere amici, ma anche i peggiori giudici. Sono emerse parole importanti: cambiamento, responsabilità, rispetto, coraggio, ma anche odio, rancore, onnipotenza, orgoglio… Io penso tra me: quanta bellezza ho visto oggi! Quanti spunti su cui lavorare… ed è solo l’inizio!”.