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VADEMECUM CANDELISE - L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA

L’amante stanca, che rivela il tradimento al coniuge tradito, commette reato?

I tradimenti, si sa, sono all’ordine del giorno e rappresentano ancora oggi probabilmente la causa principale di matrimoni falliti e, quindi, di separazioni e divorzi.

Ma se chi occupa il ruolo di “terzo incomodo” ad un certo punto della relazione clandestina si dovesse stancare e decidesse di rivelare, per dispetto o per puro pettegolezzo, i dettagli della relazione, con tanto di divulgazione di nomi e cognomi, potrebbe andare incontro ad un vero e proprio illecito penale.

A livello culturale sappiamo tutti che il tradimento provoca sempre una certa infelicità poichè non solo pone fine molto spesso al matrimonio, ma può incidere negativamente anche nei rapporti con figli, parenti e amici.

Rivelare quindi l‘infedeltà coniugale è una decisione da ponderare in modo adeguato, proprio per le conseguenze, non soltanto puramente psicologiche ma anche patrimoniali, che una tale azione può comportare.

Quali reati può commettere l’amante vendicativa che rivela la relazione fedifraga?

Rivelare un tradimento, quando a dare la notizia sia uno dei soggetti coinvolti nella relazione, può andare incontro ad una serie di conseguenze penali, ecco qui di seguito alcuni esempi pratici.

Commette il reato di molestia (art.660 c.p.):

l’amante che informa del tradimento il coniuge tradito attraverso messaggi o telefonate: secondo i Giudici di Cassazione, ad esempio, la condotta dell’amante che, inviando alcuni SMS alla moglie tradita, la informa del tradimento del marito, commette una vera e propria condotta di molestia e disturbo alle persone. Illecito che viene punito con l’arresto fino a sei mesi e la multa fino a 516,00 Euro. In certi casi anche pochi messaggi possono ledere la dignità, il decoro e l’onore della persona offesa, soprattutto se gli stessi riportano anche espressioni di disprezzo dell’uomo verso la sua compagna di vita. Nel 2015 (con la sentenza n. 28493) la Cassazione è giunta alla stessa conclusione anche nel caso di una ex amante che, per pura vendetta, informò la moglie del traditore della relazione extraconiugale nel corso di tre lunghe telefonate; in questo specifico caso i Giudici hanno punito ugualmente l’amante che ha tentato invano di giustificarsi dichiarando che era nell’interesse della moglie essere informata circa la condotta del marito.

Commette Stalking (art. 612 bis c.p.) l’amante che perseguita coniuge e figli dell’infedele:

in questo caso i Giudici (Cassazione sentenza n.29826/15) hanno condannato per atti persecutori un’amante per aver rivelato al coniuge tradito il tradimento, rendendolo di dominio pubblico, inviando altresì lettere al tradito sul luogo di lavoro e numerosi messaggi volgari; scrivendo inoltre anche frasi ingiuriose sui muri della scuola frequentata dai figli della moglie fedifraga. Il tutto motivato dal fatto che le svariate condotte persecutorie hanno recato un evidente danno alla riservatezza e all’intimità, provocando uno stato persistente di disagio e ansia a tutti i membri della famiglia (figli compresi), con indubbie ripercussioni anche in ambiente lavorativo e scolastico.

Commette il reato di diffamazione (art. 595 c.p.) l’amante che rende noto il tradimento a terzi:

in questi casi può essere punito, con la reclusione fino ad un anno e la multa fino a 1032,91 Euro, l’amante che rivela la relazione con una persona sposata ad altre persone, pubblicando ad esempio foto e/o messaggi espliciti della relazione sui propri profili social. Questo perchè la vita di relazione tra due coniugi non è un fatto d’interesse pubblico, per cui nel momento in cui l’amante decide di rendere pubblica la relazione (mettendone a conoscenza un numero indeterminato di soggetti) viene leso il diritto alla riservatezza della persona coinvolta nella relazione clandestina.

Commette reato di minaccia (art. 612 c.p.) l’amante che minaccia il partner sposato di rivelare il tradimento:

accade molto spesso che l’amante, ferita e stanca di aspettare in eterno che il partner si separi dalla moglie (o dal marito), minacci quest’ultima/o di rivelare all’altro il tradimento. Ebbene in questi casi l’amante può macchiarsi del reato di minaccia, per il quale è prevista la multa fino a 1032,00 Euro oppure, nei casi più gravi, anche la reclusione fino ad un anno.

In conclusione c’è da dire che l’infedeltà, pur nei casi in cui non costituisca un vero e proprio reato, comunque di per sè rappresenta un illecito civile contrario al matrimonio e per effetto di questo il coniuge tradito potrà addebitare la separazione all’altro.

Ma comunque la si voglia vedere, “Chi si fa i fatti suoi campa cent’anni” e soprattutto non rischia alcuna incriminazione e, sempre per restare in tema di saggezza popolare, resta sempre valido il seguente consiglio: “tra moglie e marito non mettere il dito”.

Per info e domande: sito web www.federicacandelise.it – email info@federicacandelise.it

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