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”L’amore non lo vede nessuno”: il mistero, la fede e la redenzione nel romanzo di Giovanni Grasso

Con il funerale di una giovane donna “bella e terribile”, in un torrido pomeriggio nella provincia comasca, inizia il romanzo di Giovanni Grasso, il discreto e garbato Consigliere per la Comunicazione del Presidente della Repubblica: “L’amore non lo vede nessuno“.

Un romanzo che assume i contorni del giallo, narrato in maniera delicata e al tempo stesso profonda, che trae il titolo da una citazione di Sant’Agostino, e che mescola insieme fede, amore, tradimento, peccato e perversioni che si annidano dietro la facciata perbenista di una società alla ricerca disperata di un senso, il senso della propria esistenza. E ancora, catarsi, redenzione e perdono.

La morte di Federica apre uno squarcio nella sua vita milanese, e di conseguenza nelle vite dei suoi affetti più stretti. Una vita fatta di eccessi, di stordimenti, di provocazioni, di fascinazione e seduzione, di compulsivo possesso materialistico di oggetti lussuosi ed esteticamente perfetti. Egoista e narcisista, scintillante ma con lampi di malinconia, Federica ha un temperamento che travolge le persone che popolano la sua esistenza, il padre, la sorella Silvia, gli amanti, senza preoccuparsi delle conseguenze, ma con ogni evidenza,spia di un malessere che la pervade fino alla tragica morte avvenuta a causa dello schianto dell’auto che guidava, contro un tir. 

Le indagini della sorella maggiore Silvia iniziano quando tra i necrologi apparsi su un quotidiano locale ne spicca uno colmo di amore e di passione così come il suo mittente: il misterioso Signor P., che verosimilmente avrà avuto un profondo coinvolgimento sentimentale con Federica. 

Da quel momento la monotona vita di Silvia, fatta di una felicità ordinaria, si anima improvvisamente fino a condurla alla scoperta dell’inimmaginabile realtà che ha vissuto Federica a Milano, lontana dalla provincia. Ma cercando Federica, Silvia trova sé stessa, che nel profondo del suo io ammira e invidia la sorella al punto di desiderare di vivere quell’ amore assoluto che ha segnato così profondamente gli ultimi anni della vita di Federica. 

Un incontro settimanale di 60 minuti in un bar di periferia è il rituale che scandisce il ritmo del romanzo. Inaspettati colpi di scena riveleranno la fatale identità del magnetico Signor P., attraverso cui l’autore ci conduce verso un raffinato viaggio nei testi sacri.

Attraverso la discesa agli inferi del peccato, il Signor P. arriverà alla consapevolezza e raggiungerà la redenzione.Forse. Le vie del Signore possono essere tortuose, e la salvezza può giungere come un miracolo dal buio più profondo. E in ogni caso, avrà sperimentato l’amore, sempre espressione di Dio, che si manifesta anche nelle situazioni apparentemente più lontane dai suoi comandamenti. 

La figura del Signor P. che appare sulle prime una “fortezza inespugnabile” è un potente pretesto peresplorare argomenti di altissimo profilo che da sempre hanno interessato l’umanità, un viaggio tra la filosofia e la religione, dall’ amore assoluto e disinteressato, all’ amore coniugale, alla ricerca della felicità, alla rinuncia, al dolore, al senso del dovere e al senso di colpa, questo terribile fardello che influenza e tormenta la vita di molti esseri umani. 

Ipocrisia, perbenismo, conformismo, ma anche voluttà, edonismo, si contrappongono alla misericordia divina che tutto vede e tutto perdona. Una contrapposizione continua tra sacro e profano, tra l’universo smagliante e sofisticato fatto di relazioni affascinanti quanto effimere e a volte torbide di Federica e la ricerca del senso più alto della vita attraverso i ragionamenti pacati ma coinvolgenti dell’autore per bocca del Signor P. che svela il significato dell’esistenza umana attraverso alcuni passaggi cruciali della filosofia e delle sacre scritture. 

Con un linguaggio semplice ed efficace, che si fa solenne e ipnotico quando l’autore affronta temi che hanno un imponente peso intellettuale e spirituale, Giovanni Grasso ci offre una lettura avvolgente ed elegante, che ci conduce ad un finale intenso. Ma forse non del tutto chiuso.

Nella speranza che la sua intrigante fantasia concepisca, chissà, il sequel della storia, ci separiamo dai personaggi immaginandoli in potenziali evoluzioni!

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