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A "Non è l'Arena" Jimmy Bennett, l'accusatore di Asia Argento: "Mi ha violentato"
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A “Non è l’Arena” Jimmy Bennett, l’accusatore di Asia Argento: “Sì, mi ha violentato”

Domenica 23 settembre a “Non è l’Arena”, su La7, Massimo Giletti ha intervistato – in esclusiva – Jimmy Bennett, il ragazzo americano che ha accusato Asia Argento di averlo molestato sessualmente in una stanza di un hotel in California nel 2013, quando era minorenne.

Jimmy Bennett aveva conosciuto la donna nel 2004 sul set di “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”, diretto dalla stessa Argento: “Asia era come una seconda mamma, questo è il sentimento che ci ha legato dal primo giorno sul set. Il nostro rapporto è sempre stato molto ravvicinato. Aveva solo un paio di anni in più della mia mamma. Il legame era speciale. Asia era molto concentrata sul film e voleva incarnare il rapporto madre/figlio in modo che fosse più realistico possibile, ma sembrava andasse oltre l’aspetto professionale“.
Dopo il film il nostro rapporto è continuato via sms, via mail, ma non c’è mai stato un altro incontro faccia a faccia per dieci anni. L’ho tenuta aggiornata sulla mia attività e anche lei si sentiva con mia mamma” spiega Bennett.

Nel corso dell’intervista Bennett ha raccontato, quindi, la sua versione dei fatti risalenti a 5 anni fa: “E’ stata Asia, nel 2013, a propormi l’incontro via Twitter e poi con mail private abbiamo stabilito di incontrarci. Non ero sorpreso, sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati ed ero contento di vederla. Mi parlava di un film italiano al quale lei voleva che partecipassi”. “Ricordo però che mi sentivo un po’ strano – precisa Jimmy Bennett – Continuava a inviarmi delle foto e dei bigliettini che scriveva nella sua stanza di hotel. Per me c’è sempre stata una barriera culturale, non sapevo se il suo atteggiamento fosse una maniera di mostrare affetto e quindi non sapevo veramente cosa aspettarmi. Per me era come incontrare un’amica“.

Ci siamo incontrati al Ritz Carlton a Marina del Rey in California. Non ho la patente ed ero con un accompagnatore che è salito fino alla stanza dell’albergo. Asia era entusiasta e mi guardava dritta negli occhi e poi ha dato uno sguardo al mio accompagnatore e gli ha chiesto: “Ma tu chi sei?”. Lo ha fatto sempre sentire un intruso durante l’incontro e quindi il mio accompagnatore ha deciso di lasciarci soli“.

“Asia mi ha offerto dello champagne e ha iniziato a fumare una sigaretta mentre mi raccontava del film che intendeva girare con me – continua Bennett. Quindi “mi ha preso il viso, mi ha guardato e mi ha detto: “Mi sei mancato tantissimo” e ha iniziato a baciarmi. Ho pensato che mi stesse mostrando il suo affetto. Il bacio ha iniziato a prolungarsi e ho avuto l’impressione che non fosse un bacio amichevole, ma che stesse cercando di esplorare la situazione. Dopo Asia ha appoggiato le mani sul mio corpo in modalità diverse, poi mi ha spinto sul letto, mi ha slacciato la cintura e tolto i pantaloni“.

Asia mi ha violentato, è stato un rapporto completo – ribadisce il ragazzo – C’è una perfetta corrispondenza tra lo schema Asia e lo schema Weinstein. Anche Asia ha abusato del proprio potere“.

(photo credit Twitter)