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Enrico Capuano
INTERVISTE MUSICA

Enrico Capuano: “Come le cose più belle, ‘Immaginarti ora’ l’ho sentita in fondo al cuore”

Immaginarti ora’ è il titolo dell’ultimo singolo di Enrico Capuano: un brano pop che sorprende vista l’attitudine di Enrico per il folk rock, genere del quale è ritenuto il capostipite. Enrico Capuano, quarant’anni di carriera e indipendente per scelta, appartiene alla scuola cantautoriale italiana che ha scritto la storia della musica. Tante le sue collaborazioni artistiche da Claudio Lolli a Franz Di Cioccio passando per Grazia Di Michele, Francesco Baccini e Tony Esposito. In questo brano Enrico recupera liricità e melodia con il suo tocco delicato e forte, costringendoci a guardare quel crocevia di passato e futuro che ci appartiene. In quella scatola di ricordi, Enrico conserva tutto compresi i segreti di un cuore che gli ha ridato la vita. Nel 2014, durante un concerto, Enrico cade dal palco e “muore” per un attimo. Un anno e mezzo più tardi riceve il cuore di una giovane donna, alla quale dedica nel 2017 la canzone ‘Viva’, scritta in ospedale subito dopo il trapianto. Enrico oggi è sostenitore di AIDO e promuove, nei concerti e nella scuola la donazione degli organi.

Che silenzio fuori non si muove foglia incoerente, sguardo fisso nella memoria… ”: questo l’incipit di ‘Immaginarti ora’, una sorta di fermo immagine dove passato e presente s’incontrano. Enrico, parlaci di questo fermo immagine…

Immaginarti oracomincia così, con un fermo immagine, dove il passato e il futuro s’incontrano in un presente che sembra sospesoIn questo incontro si mescolano i ricordi col loro velo di malinconia e lo sguardo al domani, con la curiosità e la voglia di esplorazione per quel tratto di strada che ci si apre davanti. E’ una sensazione davvero particolare, che ho provato spesso, soprattutto dopo aver ricevuto il cuore che mi ha ridato la vita. Ho imparato quanto sia importante dare peso a ogni momento, che come un tassello compone il puzzle della nostra vita. Questa canzone è nata proprio da questa consapevolezza che si raccoglie in un fermo immagine, unico e irripetibile.

Quando hai scritto questa canzone?

L’ho scritta nel periodo del lockdown, che per me è stato pesantissimo, abituato com’ero a fare anche cento date in un anno in giro per il mondo da vero indipendente. Ho dovuto fermarmi e mi sono ritrovato, con un tempo che non credevo di avere, a riflettere. Com’è successo a tanti di noi, ho ritrovato tempo per il tempo, un’ideale sosta su una panchina dalla quale osservare i giorni passati, godere del presente e immaginare il futuro con tutta la frenesia del “Sabato del villaggio”. Un periodo strano che mi ha regalato tanto, non ultimo questo brano che arriva dal profondo del cuore, concedendomi il privilegio di sentirlo arrivare e attenderne la definizione.

La tua musica ha scritto la storia del folk- rock italiano. Come arriva questa ventata pop?

Ho sempre fatto di tanto in tanto dei brani cantautorali folk, ma mi andava di fare questo così proprio come una ventata, vestendo con un abito leggero la mia musica. E’ un pezzo esistenzialista dove il tratto melodico è protagonista, evidenziato volutamente. Anche l’arrangiamento è tale, a marcare di più la sua malinconia riflessiva. ‘Immaginarti oraè parte di me, un’espressione che mi appartiene e credo possa essere di tutti noi. Nella mia felice carriera d’indipendente, ho lavorato con Claudio Lolli, che apparteneva a una generazione diversa, col quale ho condiviso una bella amicizia e la produzione di un suo disco. Poi Grazia Di Michele, Franz Di Cioccio, PFM, Francesco Baccini e Tony Esposito, solo per citarne alcuni, a dimostrazione che il mio folk rock si sposa con moltissimi altri generi.

Sei morto per un attimo e rinato grazie al cuore di una giovane donna. Vuoi parlarcene?

Ero in Irpinia nel 2014 e sono crollato dal palco davanti a 2000 persone. Per un anno e mezzo ho vissuto appeso a una chiamata, continuando a suonare, nonostante il fiato corto. Quando ero in lista di attesa, per due notti precedenti il trapianto, continuavo a fare lo stesso sogno in cui una ragazza mi parlava con confidenza e affetto. Ovviamente non capivo: quando mi operarono l’ultima cosa che sentii, prima di addormentarmi, è stata che il cuore era di una giovane donna. Da quel giorno, parlo spesso di quest’esperienza che non solo mi ha cambiato la vita, ma me l’ha restituita. Capita che mi contattino persone in lista di attesa che vogliono confrontarsi con me, facendomi domande che erano le stesse che mi ronzavano in testa

Sei diventato un sostenitore di AIDO (Associazione Italiana Donazione Organi) e nei concerti, come nelle scuole porti avanti una campagna di sensibilizzazione. A lei che ti ha dato il cuore, hai dedicato ‘Viva’. Ti ha cambiato?

Mi commuovo molto di più ed è una presenza che sento, non so spiegarlo a parole. Ho come la sensazione di avere un angelo che vive dentro di me. Tutto questo mi ha insegnato a dare un valore al tempo, assaporandone ogni momento. Ho sempre fatto della mia musica un’arma bianca per sostenere le lotte dei più deboli, ma oggi provo il piacere profondo di fare qualcosa per gli altri e questo mi fa stare bene. Oggi so con certezza che la vita, preziosa, va preservata e non sciupata per cose futili. Voglio regalare energia positiva, cosa che ho sempre avuto, ma che oggi è per me una missione vitale.
“Vola il tempo in ogni nota… ”. E voglio continuare a farlo portando con me quello che è stato.

Ascolta ‘Immaginarti ora’ di Enrico Capuano:

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