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Detroit: Become Human. La Quantic Dream fa riflettere sul “diverso”
VIDEOGAME

“Detroit: Become Human”. Il nuovo titolo della Quantic Dream che fa riflettere sul “diverso”

Cosa succederà nel futuro, quando saremo del tutto asserviti alle macchine pensanti, meglio conosciute come androidi? Sarà una nuova armonia o una guerra è alle porte? La scelta sta a voi.

Ogni volta che la Quantic Dream sforna un gioco lo fa in sordina. Appare sui mercati videoludici così, silenziosamente, nessun bombardamento telematico, nessuna recensione eclatante sulle riviste platinate, e viene comprata e apprezzata da quelle poche persone, ma non così spicciole a dire il vero, orfane di giochi in cui la trama conta, oltre la mega grafica e la colonna sonora da produzione hollywoodiana.
Cose che, si noti, questo Detroit: Become Human ha in grande quantità.

quantic dreamAppena inserito il blue ray nella PlayStation 4 e finita l’installazione, che può richiedere un po’ di tempo a seconda degli aggiornamenti (come ogni gioco che si rispetti se non si aggiornano giga di cose appena comprato non vali niente, questo è lo ‘Zeitgeist’ ragazzi, facciamocene una ragione), ci troviamo davanti ad una bellissima Donna Simulacro che interagirà con noi ogni volta che accederemo al gioco, e che avrà comportamenti differenti a seconda di come procederemo nella trama.
Subito dopo verremo catapultati in una scena cruenta in cui un droide disfunziona e cerca di uccidere la bimba che accudiva. Voi sarete un cacciatore di androidi malfunzionanti (vi ricorda qualcosa?), o così pare, a vostra volta androide. INCEPTION! Inoltre guiderete le sorti di una babysitter che vuole salvare la bimba da un triste destino, un droide rivoluzionario – con cui farete le principali scelte del gioco, quindi occhio! – e un poliziotto umano del tutto disilluso dalla vita, alcolizzato e autodistruttivo che è sulla linea tra odiare le macchine ed ammirarle.

quantic dream detroit: become humanLe vicende di questi personaggi si intrecceranno fino alla conclusione del gioco, abbastanza lungo da terminare, ma non come le vecchie avventure grafiche di un tempo di cui questo gioco è figlio. Per molti è solo un film interattivo, e forse le prime opere della Quantic Dream lo erano, ma in questo “Detroit: Become Human” occorrerà combattere, investigare, ragionare e innamorarsi della trama che sì, non è originale, ma mette davanti alla riflessione sul “diverso” e al rapporto che si può avere con lui, di pace, di guerra, di amore o di odio.
Ovviamente non è detto che gli umani siano i cattivi e i droidi le povere vittime indifese. Tutto dipende da voi e da come vi sentite. E l’immersività del tutto la percepirete ogni qualvolta che accedete al gioco con il Simulacro Donna che vi parla e che alla fine del gioco vi chiederà una decisiva scelta finale.

Sostanzialmente, la trama, banalmente, è questa: androidi che di improvviso, per un motivo che si scoprirà, o non si scoprirà nel gioco, riescono ad avere una coscienza di sé e si ribellano ai padroni violenti o sfruttatori per cercare di vivere bene e liberi, in armonia, o meno, con gli umani.
I controlli sono facili ed intuitivi, d’altro canto stiamo parlando di un gioco basato su dialoghi e introspezione psicologica, non di uno “spara spara” come se non ci fosse un domani.
Un titolo non per tutti, ma per gli Orfani delle avventure grafiche o per coloro che mettono la trama davanti a ogni cosa in un gioco, libro o film.
Da comprare.

Grafica: 5/5
Sonoro: 5/5
Trama: 5/5
Rapporto Qualità\prezzo: Buono

Sviluppatore: Quantic Dream
Editore: Sony Interactive Entertainment
Piattaforma: PlayStation 4
Compositori: Philip Sheppard, Nima Fakhrara, John Paesano

Guarda il trailer di Detroit: Become Human – PS4: