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Patrick Facciolo
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Patrick Facciolo: “Ecco i miei consigli per una didattica a distanza di qualità”

Se prima eravamo restii o pigri a usare la webcam e il microfono, oggi ci siamo dovuti adattare all’esigenza di utilizzare questi strumenti per comunicare in pubblico sul web. Per aiutarci a comprendere quali siano le dinamiche e le difficoltà della didattica a distanza (DAD) per gli insegnanti, abbiamo incontrato il Dottore in tecniche psicologiche, giornalista e formatore Patrick Facciolo. Ideatore del sito Parlarealmicrofono.it, realizza corsi sui temi della comunicazione efficace e del public speaking (l’arte di parlare in pubblico): “Mi piace fare questo mestiere perché per me è importante che le persone si sentano ascoltate. Cerco di restituire alle persone un po’ della mia capacità di comunicare, qualcosa che ho ricercato per me negli anni, e che oggi diventa una possibilità da condividere con gli altri. Nella nostra società riuscire a comunicare è molto importante: il linguaggio fa da intermediario tra ciò che proviamo e ciò che effettivamente riusciamo a esprimere e fare arrivare all’altro”.

Patrick Facciolo è anche autore di sei libri, di cui l’ultimo, “Enciclopedia del Public Speaking”, è la raccolta dei cinque precedenti.

La didattica a distanza sta diventando irrinunciabile. Quali indicazioni puoi darci a riguardo?

La prima cosa da tener presente è che gli studenti durante le lezioni online dovrebbero sentirsi guardati dal docente, un po’ come avviene in aula. È importante, per questo motivo, che l’insegnante impari a guardare nella webcam mentre parla, per quanto possibile. Ovviamente ci sono tante situazioni che non aiutano a mantenere lo sguardo sulla telecamera, tuttavia è consigliabile cercare per quanto possibile un contatto visivo. Nella didattica a distanza dobbiamo anche considerare la stanchezza degli alunni (seguire lezioni online può essere più faticoso rispetto all’aula tradizionale) e garantire momenti adeguati di pausa.

Cosa si potrebbe fare per migliorare questa nuova modalità di insegnamento?

Direi che alcuni accorgimenti tecnici possono aiutare. Innanzitutto sarebbe opportuno che durante le lezioni i microfoni degli studenti siano tutti disattivati, salvo quelli di chi sta parlando in un dato momento, per evitare confusione, rumori e sovrapposizioni. Alla stessa maniera, può essere utile che l’insegnante utilizzi per parlare un microfono ad archetto da regolare opportunamente, per favorire una ripresa più accurata della sua voce. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è fare attenzione alla dimensione dei caratteri delle slide che i docenti propongono agli studenti collegati a distanza: se i genitori lavorano da casa in smartworking, può capitare che ci sia un solo computer in casa, e che per questo lo studente possa seguire le lezioni soltanto col telefonino. Se le slide sono scritte con caratteri troppo piccoli, a quel punto la fruizione dei contenuti da parte dello studente può diventare faticosa.

Quali sono gli accorgimenti importanti da prendere quando vengono svolte verifiche scritte e interrogazioni a distanza?

Partiamo dalla “ambientazione” di queste prove a distanza. Per quanto riguarda le verifiche scritte, utilizzare prove a tempo può diminuire la possibilità di copiatura. La scarsità di tempo, infatti, può rendere più difficile per gli studenti la possibilità di copiare da terze fonti. Per quanto riguarda invece le interrogazioni online, è importante che il docente possa comunque mantenere una visione d’insieme di tutta la classe sul monitor, per fare attenzione che agli interrogati non vengano inviati suggerimenti via chat o messaggio. Per quanto riguarda invece la comunicazione da parte dello studente, direi anche in questo caso che è importante abituarsi a guardare in camera, cercando di mantenere per quanto possibile un contatto visivo col docente.

Il fatto di essere in video ci mette sotto una sorta di lente d’ingrandimento, non essendoci niente e nessuno se non noi e il nostro interlocutore. Questo può rendere le cose più difficili?

Dipende. Ci può essere chi durante un’interrogazione preferisce non vedere i compagni, chi invece ne è rassicurato. Ognuno di noi reagisce diversamente. Mentre in aula lo studente interrogato ha potenzialmente tutti gli occhi addosso, nel caso di un’interrogazione distanza questo stress può essere attenuato scegliendo di visualizzare sul monitor soltanto la finestra con l’inquadratura del docente. Questa modalità sarà d’aiuto per chi si sente a proprio agio nel vedere solo il suo interlocutore. Chi invece si sentirà rassicurato dalla presenza dei compagni di classe, avrà piacere nel vedere sullo schermo anche i volti dei compagni.

Passando invece al mondo del lavoro, qual è la differenza tra la didattica scolastica e la formazione per le aziende che si svolge attraverso i seminari online (webinar)?

Diversamente da quanto accade nella didattica scolastica, nei contesti di formazione aziendale la motivazione dei partecipanti può essere molto differente. In azienda si coopera volta per volta per specifici obiettivi, spesso diversi in base al progetto, e le persone lavorano anche in funzione di altre variabili (stipendio, avanzamento di carriera, ecc). Inoltre, nei seminari online( webinar) svolti dalle aziende, una difficoltà ulteriore deriva dal fatto che i partecipanti possono essere così tanti che non è possibile vederne i volti sul monitor. In questo caso il relatore ha un rapporto esclusivo con la telecamera, e imparare a utilizzarla bene assume un significato ancora più importante. Inoltre, a differenza di una lezione scolastica, la cui finalità è solitamente formativa/educativa, negli eventi aziendali talvolta lo scopo può essere di tipo motivazionale (si pensi a eventi rivolti alle forze vendita di un’azienda). Insomma, si tratta di due attività apparentemente simili, ma allo stesso tempo molto diverse.

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