Zoom Magazine
Paola Marella
INTERVISTE PRIMO PIANO TV

Paola Marella: “Vi porto con me alla scoperta di quattro donne straordinarie”

Nicoletta, Rossella, Ilaria, Paola: quattro donne forti e determinate. Queste donne che, nonostante la diagnosi di tumore al seno metastatico hanno raggiunto un traguardo importante nella loro vita, sono le protagoniste dei quattro appuntamenti di ‘Donne – Storie che ispirano’ in onda da domenica 22 novembre, alle ore 18.20, su LA7d.

Al timone del programma Paola Marella, uno dei più apprezzati personaggi televisivi che, oltre a condurre, è anche testimonial di questa edizione della campagna. La docu-serie, infatti, nasce nell’ambito del progetto Voltati. Guarda. Ascolta. Le donne con tumore al seno metastatico, la campagna nazionale promossa dal 2017 da Pfizer con il patrocinio di Fondazione AIOM e in collaborazione con Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia per rompere il muro di silenzio che circonda le 37.000 donne italiane con questa malattia. La docu-serie ripercorre le storie, scelte da una giuria che le ha selezionate da un contest lanciato lo scorso giugno, attraverso la voce di una delle 4 pazienti: la vita prima della malattia, la diagnosi, i progetti interrotti, la decisione di sfidarsi e rimettersi in gioco nonostante la malattia, il traguardo raggiunto.

Paola, cosa ti ha colpita di questo progetto?

Quando me ne hanno parlato ho abbracciato subito questa iniziativa: qualche anno fa ho avuto un problema, anche se ben diverso, da quello vissuto dalle nostre meravigliose donne che in qualche modo mi ha visto coinvolta. Anche se in generale il tumore al seno è un problema molto importante e trasversale che colpisce varie fasce di età, quando si parla di tumore metastatico è qualcosa di davvero particolarmente importante. Questa malattia, sebbene non ancora guaribile, è trattabile e può essere tenuta sotto controllo con le giuste terapie.

Perché è importante una trasmissione come ‘Donne – Storie che ispirano’?

Quello che a me preme sottolineare è davvero la positività del racconto: al centro ci sono donne straordinarie donne che non sono la loro malattia: sono donne straordinarie che hanno raggiunto i loro obiettivi – nel lavoro, nello spot o nel volontariato, per esempio – non perdendo mai di vista la loro femminilità. La televisione in questo caso spero sia una cassa di risonanza importante per parlare di qualcosa di cui è giusto parlarne perché sono ancora pochi quelli che conoscono davvero questo problema.

Un’iniziativa che ti vede coinvolta in veste di testimonial, conduttrice e giurata..

Non tutte le storie di quotidiano coraggio conquistano le prime pagine dei giornali. Ed è proprio per questo che ho voluto metterci la faccia perché ritengo molto interessante soprattutto il fatto che venga finalmente portata in televisione una tematica del genere. Si amplierà di molto, così, il bacino di utenti che riceverà questo messaggio, che comunque è molto positivo, quello di donne che hanno raggiunto i loro obiettivi senza perdere mai la loro femminilità. Un messaggio di speranza che umanamente, mi hanno dato tantissimo. Queste donne si sono messe in gioco con un entusiasmo e io sono stata veramente coinvolta in un modo così profondo che secondo me, in certi momenti, si percepisce anche durante in alcune puntate, perché umanamente mi hanno dato tantissimo.

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Ogni esperienza ti permette di raggiungere sempre nuovi traguardi”: penso che queste parole piene di speranza di Alex Zanardi sintetizzino al meglio questo progetto. Il suo incidente ha riportato drammaticamente alla mente, se mai ce ne fosse stato bisogno, la lezione di vita di un grande campione. Quella di un uomo, prima ancora che di un grande sportivo, che ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità, diventando un esempio per molti.

C’è una storia che ti ha colpito in maniera particolare?

Sono quattro donne molto diverse tra di loro, anche caratterialmente, e in generale mi hanno colpito tutte. Forse la storia più complicata è stata quella di Ilaria che, oltre che alla malattia, è stata l’unica che è stata lasciata dal marito: ha affrontato tutto sola, con un bambino piccolo. E’ stato particolarmente toccante ed emozionante perché come donna e mamma in qualche modo ho percepito quello che può essere stato per lei quel senso di solitudine. Per fortuna ha una persona straordinaria che l’accompagna, sua madre: una madre incredibile che credo che sia stata un po’ la sua forza nel corso della vita.

Secondo te dove trovano la forza queste donne?

Sicuramente sono donne che l’hanno e la sviluppano: in qualche modo la malattia le porta sicuramente a ribilanciare tutto. Fondamentalmente credo che ci sia un vissuto che in qualche modo aiuti il percorso di queste donne e questo è davvero straordinario.

A chi si rivolge questo programma?

Spero che queste storie ispirino tante donne soprattutto per quanto riguarda la prevenzione. Io da sempre mi batto su questo fronte perché per noi donne è fondamentale poter incominciare i controlli fin da giovane perché non dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia, è qualcosa che potrebbe accadere a tutte. Per fortuna grazie alla ricerca e alle medicine siamo andati avanti e oggi si curano patologie che fino a qualche anno fa non erano pensabili.

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.