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L’ENCI con i suoi cani a fianco delle istituzioni

Uomini e cani hanno condiviso una lunga convivenza nel tempo e alla base di questa atavica amicizia ci sono anche spiegazioni evolutive, perchè il cane è l’unico animale che ha compreso come adattarsi alle regole di una comunità appartenente ad un’altra specie e a contatto con l’uomo è diventato parte integrante della famiglia “bipede”.

Anche le amicizie più straordinarie hanno radici profonde basate su un reciproco rapporto di proficua collaborazione. Da sempre il cane coadiuva l’uomo in tutte le sue attività: dapprima nella caccia in era preistorica contribuendo alla sopravvivenza dell’uomo, per diventare poi protettore del bestiame, guardiano dei suoi confini, difensore della sua stessa vita e poi amabile compagno di casa.

Tutte queste funzioni oggi vengono esplicate in attività canine sempre più difficili ma sempre al servizio della comunità umana: cani molecolari, cani da soccorso, cani da guida per i ciechi, cani da pastore, cani per la Pet-Therapy.

A testimonianza e a supporto delle molteplici funzioni sociali del cane vi è l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana, con sede a Milano sottoposto alla vigilanza del Ministero per le Politiche Agricole) che da decenni svolge il proprio ruolo di tutela delle razze canine, ma oggi è in prima fila nell’attuazione di una politica atta a sviluppare le funzioni sociali del cane in moltissimi settori. L’Enci, sotto la guida del presidente Dino Muto, con i suoi cani è accanto alle Istituzioni per tutto ciò che riguarda il mondo del cane e sta ottenendo importanti traguardi grazie ad ambiziosi progetti come “Enci for conservation” in campo faunistico ambientale; “Vi presento Oscar” in collaborazione con il Ministero della Giustizia, e “Un amico con le zampe in ospedale” con il Ministero della Salute.

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Enci For Conservation consiste in scrupolose attività di monitoraggio della fauna, per specie come l’orso marsicano e la lepre italica, in cui si utilizzano cani che solitamente vengono formati per il ritrovamento di sostanze, ma che hanno capacità in più di stare all’aperto e di rispetto delle altre specie. Ottime razze per svolgere questo genere di attività sono il Labrador, il Malinois, lo Springer spaniel.  Occorrono circa 6/10 mesi di addetramento. Le stesse unità vengono impiegate anche per monitorare e rivedere la normativa sulla caccia.

Di grande rilievo sono le attività in cui i cani supportano i bambini. Molti studi psicologici hanno dimostrato i benefici di questo rapporto e L’Enci ha deciso di intervenire con i propri cani a sostegno dei bambini che vivono difficoltà di vario genere.

Un amico con le zampe in ospedale è il progetto di ricerca di attività ludica mediata dal cane che ENCI sostiene interamente all’interno dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, a favore dei pazienti afferenti all’U.O.S.D. Psicologia Clinica del Dipartimento di Neuroscienze e di Neuroriabilitazione. Nel progetto i ricercatori si propongono di analizzare, attraverso la raccolta di parametri fisiologici e psicologici, se le attività ludiche con il cane possano agire come mediatori emotivi in bambini che frequentano l’Ospedale all’interno di protocolli di follow up per patologie croniche e rare, in un’ottica di potenziamento dei percorsi di cura ospedalieri.

L’obiettivo conseguente è quello di valutare se l’intervento mediato dal cane possa contribuire a migliorare la percezione della qualità delle cure da parte dei familiari dei pazienti, nell’intento ancora più ampio di partecipare al miglioramento della loro qualità di vita e permanenza in ospedale, generalmente a rischio proprio a causa della caratteristica cronicità della patologia di cui sono affetti i bambini.

Vi presento Oscar è un progetto che vede i primi bagliori in Toscana fra il 2015/2016. La dottoressa Sarno, funzionario giuridico pedagogico dell’ufficio detenuti e trattamento, iniziò a sperimentare l’utilizzo dei cani durante i colloqui e gli incontri fra i detenuti e la famiglia. L’incontro fra un bambino e il genitore detenuto, oltre a subire lunghe attese è preceduto anche da una situazione di forte impatto emotivo. Il cane rappresenta un viatico per abbassare la tensione.

Un cane di nome Oscar di razza terranova è stato il primo cane impiegato in questo ruolo e si sono potuti constatare benefici estremamente tangibili. L’argomento iniziale fra detenuti e figli era il cane che accompagnava il bimbo durante tutto il percorso rassicurandolo. In questo modo  è avviata una collaborazione fra l’Enci e i dipartimenti penitenziari per allargare  il progetto a tutta l’Italia. Ovviamente esiste un percorso di formazione per i conduttori dei cani nelle carceri e si è condivisa la necessità di specializzare al meglio le unità cinofile. L’intervento consiste nel ricevere le interazioni volontarie dei genitori e dei figli ed accompagnarli alla sala colloqui nelle diverse fasi che si succedono.

La formazione e le selezione dei cani operata dall’Enci si è rilevato un grande contributo sociale in un mondo in cui, ancora una volta e come dall’inizio della nostra storia umana,  il contributo dei cani è fondamentale.

di Elena Ballerini

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